giovedì 23 febbraio 2012

Mauritius... l'isola del sorriso




La voglia di viaggiare è sempre viva nell’anima del curioso, l’occhio diventa una calamita per luoghi magici dai quali lasciarsi stregare e, talvolta abbagliare come nel caso di Dubai.
E proprio di Dubai è l’ultima cartolina firmata I Tesori del Mondo .
Questa volta, invece, vi vogliamo portare su un isola situata nella parte sud –est dell’Africa al largo del Madagascar, in pieno Oceano Indiano e a metà strada tra India e Africa. 
É forse questa posizione ibrida che le dona caratteristiche uniche. Alcuni avranno capito, altri sono incuriositi... Molti la chiamano l’isola del sorriso, un sorriso di soddisfazione nel poter ammirare le bellezze di quest’isola . 
Benvenuti a Maurits!!!
Turisti e viaggiatori spesso pensano sia un arcipelago chiamandola erroneamente “Le Mauritius”, l’arcipelago è quello delle Mascarene; si tratta di una sola zolla di sabbia circondata dal mare, luogo con la maggiore densità di popolazione di tutta l’Africa
Orgogliosi della loro indipendenza raggiunta nel 1968 con la vittoria degli inglesi sui francesi, oggi, sfoggiano la loro bandiera a quattro colori: il rosso, colore del sangue; il blu quello del mare cristallino, il verde è il colore della ricca vegetazione; il giallo è il colore del sole e della sabbia. 
L'isola a forma di goccia, prossima al Tropico del Capricorno, è la patria di creoli, indiani, cinesi, malgasci e franco-mauriziani, che convivono da sempre pacificamente.
A questo melting pot umano fa da specchio quello naturale, con altipiani ammantati di foreste pluviali e piantagioni di tè e canna da zucchero, montagne vulcaniche, spiagge color avorio punteggiate da casuarine e il diadema dell’isola: il suo mare, calmissimo, grazie alla presenza della barriera corallina.

Il fascino dei litorali è il maggiore richiamo di Mauritius: dedicatevi allo snorkelling o alle immersioni, salpate su un catamarano o una goletta e non perdete l’isola di Aigrettes, una ex base militare inglese che la Mauritius Wildlife Foundation ha trasformato in riserva naturale. Ma anche l’entroterra vi conquisterà: i settecenteschi giardini botanici di Pample­mousses con le ninfee di due metri impermeabili e circondate da affilatissime spine per allontanare i pesci e alberi antichi con 200 anni di storia come l’albero del buddah, la capitale Port Louis col suo mercato delle spezie dove i colori la fanno da padroni insieme ai profumi che portano lontano, il cratere di Trou aux Cerfs a Curapipe, il parco di Chamarel, dove la terra assume colorazioni rossastre, le cascate di Rochester che sgorgano fra i campi, fino alla chiesetta di capo sventura, chiamato così per i suoi bassi fondali dove le navi si incagliavano.
Riprendendo le frasi di uno scrittore vi lascio alla prossima cartolina...“Un Giardino che Il Signore volle posare sulle acque, Mauritius è il luogo dove canta il mare e riposano gli uccelli”.


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